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Approfondimenti

Milano Storia

Milano romana

L'influenza romana durò dal 222 a.C. fino alla caduta dell'impero romano d'occidente L'attuale Lombardia venne conquistata per la prima volta da Roma nel 222 a.C. e successivamente da Annibale nel 169 a.C. Giulio Cesare entrò con le proprie legioni nella città nel 49 a.C., elevò il borgo al rango di Municipio e concesse la cittadinanza agli abitanti. Nei secoli successivi la città continuò a crescere e numerose opere ancora oggi testimoniano il periodo di prosperità ma fu nel 286 che l'importanza della città di Milano subì un'improvvisa impennata, quando l'imperatore romano d'occidente Massimiano, scelse la città come residenza. L'area edificata raddoppiò improvvisamente e il numero degli abitanti raggiunse quota 100.000.

Milano cristiana

Secondo la tradizione il cristianesimo venne introdotto nella città di Milano da San Barnaba e si diffuse molto rapidamente. Fu proprio a Milano che nel 313 l'imperatore Costantino promulgò l'editto che permetteva la professione della religione cristiana e ancora a Milano nel 391 dall'imperatore Teodosio vennero messi al bando tutti i culti non cristiani; sempre secondo la tradizione l'imperatore Teodosio venne fortemente influenzato dal vescovo milanese Ambrogio. Dopo le invasioni barbariche la città subì la rivalità di Pavia fino a che Carlo Magno non dimostrò di preferire Milano; alla sua morte seguì un lungo periodo di guerre e bizantini e longobardi si alternarono nel controllo della città.

Milano comunale

L'Alto Medioevo fu per Milano un periodo caratterizzato dalla continua crescita dell'importanza del commercio. Il potere di un clero corrotto passò lentamente nelle mani di una nuova classe emergente: i "burgenses", banchieri, possidenti e mercanti, la forza emergente dell'economia milanese. La necessità di aprire e mantenere nuove vie commerciali portò alla conquista e alla distruzione di Lodi nel 1111 e a quella di Como nel 1127. L'espansione di Milano venne bruscamente interrotta da Federico Barbarossa che per due volte assediò la città. Il primo assedio, nel 1158, si concluse con l'impegno di Milano a non contrastare la ricostruzione di Lodi e Como ma il secondo assedio, nel 1161, terminò in modo ben più catastrofico poiché vide la vendetta delle città lombarde che per tanti anni avevano sopportato l'egemonia milanese.
Dopo quattro anni in cui la cittadinanza fu costretta a vivere fuori dalle mura cittadine la battaglia di Legnano, il 29 maggio 1176, vide prevalere la Lega Lombarda sul Barbarossa. Con la pace di Costanza nel 1183 i milanesi ottennero finalmente il diritto di eleggere i propri consoli senza l'intervento dei vescovi anche se alle dipendenze dell'imperatore.

Milano spagnola

Al periodo più luminoso, quello della dinastia Sforza, seguì il periodo più buio, caratterizzato dalla dominazione spagnola. Tasse e dazi di ogni tipo posero un giogo insostenibile per il commercio milanese, che subì una crisi profonda trascinando verso il basso l'intera economia lombarda. Su una città povera, sporca e in preda ai briganti si accanirono due epidemie di peste, nel 1576 e nel 1630, la seconda delle quali splendidamente descritta dal Manzoni nei "Promessi Sposi".
Uniche luci in questo periodo buio le figure del cardinale Federico Borromeo e di suo cugino Carlo che in virtù dell'impegno politico e culturale fecero costruire la Pinacoteca e la Biblioteca Ambrosiana. Le poche opere architettoniche del periodo sono i palazzi Litta e Cusani e il cortile di Brera.

Milano risorgimentale

Nel 1796 Napoleone fece il suo ingresso a Milano e l'anno successivo la città venne proclamata capitale della Repubblica Cisalpina. Il periodo napoleonico vide il prosperare della cultura e l'edificazione di importanti opere pubbliche, ma il prezzo da pagare era alto: accanto a ricchi palazzi spesso c'erano povere e insane baracche, il tributo pagato alle guerre napoleoniche in termini finanziari ma anche di vite umane era troppo salato. Questo provocò la nascita di una coscienza nazionale e il ritorno della dominazione austriaca non ne arrestò la crescita . In passato gli austriaci avevano sicuramente contribuito alla prosperità della città ma la coscienza politica nazionale era ormai matura per ribellarsi al dominio straniero. Il momento culminante arrivò con il 18 marzo 1848 in cui il popolo, nelle famose "cinque giornate" riuscì a scacciare gli stranieri. Fu solo una breve parentesi perché gli austriaci tornarono e e rimasero fino alla Seconda Guerra di Indipendenza.

Milano moderna

Dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza la crescita di Milano subisce un'ulteriore accelerazione. L'economia riesce ad assimilare i progressi tecnologici, la stazione di Milano diventa sempre più attiva. Nei controversi anni del primo dopoguerra nasce il partito fascista e il territorio della città arriva a comprendere alcuni borghi; in questo modo Milano per la prima volta supera il milione di abitanti.
Con il fascismo l'assetto urbano della città subisce profonde modifiche: vengono parzialmente ricoperti i navigli, piazza San Babila viene profondamente modificata e viene creato il corso Littorio, divenuto poi corso Matteotti.

I bombardamenti

Milano venne duramente colpita dalla guerra. Uno studio afferma che alla fine della Seconda Guerra Mondiale circa l'80% degli edifici del territorio cittadino erano stati danneggiati, soprattutto in seguito ai disastrosi bombardamenti alleati del '42 e '43.
Il centro storico, la Scale e la Galleria Vittorio Emanuele erano ridotte in macerie. Anche le industrie erano state severamente colpite, soprattutto la Pirelli, la Breda, la Falk e l'Alfa Romeo. Subito dopo il conflitto cominciarono i lavori di ricostruzione e già nel '46 venne inaugurato il nuovo teatro Alla Scala. Nel '55 venne costruito il grattacielo Pirelli e dagli anni settanta la metropolitana è diventata uno dei simboli della città.